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Un trauma ad un piede può causare un’artrosi all’anca

La paziente Caterina, 35 anni, di professione impiegata, si è presentata presso il nostro studio lamentando un problema all’anca destra irradiato al fianco ed al gluteo, con un risentimento alla muscolatura interna della coscia, che si manifestava dopo uno sforzo, che poteva essere una camminata intensa, lezione di aerobica in palestra, etc.

Riferisce di aver sofferto nell’estate del 2000 di una infiammazione trocanterica destra (il grande trocantere è quella parte del femore che si sente con le mani nella parte esterna dell’anca). In quell’occasione si sottopose ad un esame radiografico e ad una visita ortopedica, nella quale le venne consigliato di fare molto stretching per la muscolatura dell’anca.

Caterina, coscienziosamente, iniziò a partecipare due volte a settimana alle lezioni di allungamento muscolare proposte nella palestra da lei frequentata. Ha ottenuto qualche piccolo miglioramento ma non quello che lei si aspettava: risolvere il disturbo.

La signora Caterina soffre, inoltre, di dolori alla caviglia sinistra ed anche alla colonna lombare, soprattutto dopo la giornata lavorativa, con conseguente rigidità diffusa al collo e alle spalle.

La causa dell’attuale dolore all’anca potrebbe risalire ad una vecchia distorsione alla caviglia sinistra ed inoltre, durante l’esame posturale, si osserva un’accentuata scoliosi con deviazione della colonna tale da procurare un gibbo (sporgenza) a livello dorsale destro. Caterina sottolinea la presenza di questa scoliosi da anni e di averla curata con della ginnastica correttiva, in adolescenza.

La strategia di approccio che decido di seguire consiste nell’agire sia sulla scoliosi che sulla distorsione alla caviglia; inizio così il lavoro con lo scopo primario di liberare dalle tensioni la zona lombare e lo psoasiliaco, un muscolo di fondamentale importanza per l’equilibrio della colonna, del bacino e degli arti inferiori, proprio perché li collega e permette il movimento di flessione della coscia verso il busto. Proseguo la seduta occupandomi della caviglia sinistra, che, una volta liberata dalle vecchie tensioni, non manifesta più rigidità e dolore. Concludo con una manovra sul diaframma, che oltre ad essere di fondamentale importanza per una corretta respirazione, influisce sull’equilibrio dell’articolazione dell’anca, essendo a diretto contatto con la muscolatura della colonna lombare e con gli psoas.

La paziente rimane infatti stupita dalla sensazione di leggerezza localizzata soprattutto agli arti inferiori.

Il miglioramento dell’anca, già dopo la prima seduta, risultava del 90% c.ca. Continuammo quindi il lavoro concentrandoci maggiormente sulla scoliosi, che la paziente pensava ormai irreversibile. I risultati non tardarono ad arrivare e dopo la quinta seduta, Caterina decide di acquistare Pancafit® per continuare il lavoro anche a casa con esercizi da me consigliati.

Ogni settimana è per lei una continua scoperta, si accorge di aver ottenuto miglioramenti fisici ed umorali, con un atteggiamento positivo sia sul lavoro che in famiglia. Diminuisce anche la ritenzione idrica, lasciandole una sensazione di leggerezza duratura agli arti inferiori.

Su richiesta di Caterina, continuiamo le sedute, “Vorrei farne almeno una decina”, nonostante il dolore all’anca sia ormai solo un ricordo.

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