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Lombosciatalgia e dolori articolari diffusi

“Una caduta sul coccige da bambina”

Nel mese di settembre si è presentata presso il nostro centro la signora Livia di anni 48, professione impiegata.

Soffriva di numerosi disturbi ma il più importante e doloroso era alla zona lombare presente da almeno 10 anni. Il dolore si irradiava a tutto l’arto inferiore destro dall’inguine fino al ginocchio. In passato era rimasta bloccata alla schiena in almeno tre occasioni, la prima delle quali a soli 10 anni di età.

Gli altri dolori interessavano il tratto cervicale, sempre a dx, con una notevole rigidità nei movimenti della testa; un fastidioso dolore all’alluce del piede dx; una epicondilite bilaterale più fastidiosa sempre a dx e infine un dolore alla spalla dx causato da una noiosa periartrite.

Dall’analisi posturale si potevano osservare una notevole rigidità di tutto il tratto lombare, la spalla sx più alta, una accentuata intrarotazione dei condili femorali più marcata a dx e il bacino non correttamente allineato.

Inoltre dall’esame baropodometrico risultava un evidente ipercarico sugli avampiedi segno di un possibile sbilanciamento del corpo in avanti che abbiamo poi confermato durante l’osservazione posturale.

Questo atteggiamento abbiamo osservato essere spesso presente in persone che hanno subito traumi nella zona sacro-coccige. A tal proposito la sig. Livia ha raccontato che all’eta di 8-9 anni ha avuto una brutta caduta sul coccige e nello stesso periodo ha preso una colpo forte sul pube andando in bicicletta.

Poiché i traumi riportati sono avvenuti proprio l’anno precedente al primo episodio di blocco si è proceduto con un trattamento di tutta la muscolatura pericoccigea che risultava molto dolente soprattutto sul lato destro (dove sono presenti tutti i suoi disturbi). Dopo alcuni minuti il fastidio è diminuito e abbiamo proseguito con degli esercizi di allungamento muscolare in postura su Pancafit.

Al termine della seduta la signora Livia riferiva di sentire un appoggio molto più equilibrato, il piede sx più leggero e soprattutto una notevole diminuzione del dolore lombare.

All’inizio della seconda seduta la signora Livia ha riferito che durante tutta al settimana la schiena ed in generale i suoi dolori erano andati meglio.

Abbiamo proseguito con un trattamento simile alla prima seduta aggiungendo degli esercizi di allungamento per il tratto lombare e cervicale e un lavoro per gli arti superiori (epicondilite e spalla). Le reazioni a fine lavoro questa volta sono state abbastanza forti, soprattutto alla schiena diceva di sentirsi a pezzi, ma già dal giorno successivo e per tutta la settimana ha iniziato ad avvertire degli importanti cambiamenti: il dolore alla zona lombare non era più continuo ma lo avvertiva solamente al mattino e il fastidio al collo lo aveva avvertito in forma molto lieve.

Abbiamo continuato anche nella terza e quarta seduta con lo stesso lavoro aggiungendo degli stiramenti più specifici per tutta la catena posteriore degli arti inferiori cercando di ridurre l’intrarotazione dei femori probabilmente conseguente al disallineamento del bacino causato dal vecchio trauma al pube e al coccige. Oltre ad un ulteriore miglioramento della zona lombare, del collo e di tutto l’arto superiore destro, la novità fu che per tutta settimana non sentì più il dolore all’alluce.

Quest’ultimo problema poteva essere la conseguenza dell’intrarotazione del femore che determinando una modificazione dell’appoggio del piede a terra poteva sollecitare l’alluce nel modo non corretto.

Proseguimmo nelle sedute successive in primis sempre con il lavoro sui muscoli pericoccigei che ormai risultavano molto meno rigidi e dolenti e poi con gli esercizi per il tratto cervicale, le braccia e gli arti inferiori.

Arrivati alla decima seduta la signora Livia non avvertiva più alcun dolore al tratto cervicale, la lombosciatalgia era decisamente migliorata, così come il dolore al gomito e alla spalla. A casa eseguiva alcuni semplici esercizi che le avevamo indicato e così contribuiva a migliorare la sua situazione.

Infine ripetendo le prove sulla pedana baropodometrica risultava un netto cambiamento dell’appoggio dei piedi leggermente maggiore a dx ma soprattutto l’ipercarico sull’avampiede si era notevolmente ridotto.

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