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Ipercifosi e cicatrici

Ipercifosi e cicatrici

La Sig.ra Claudia è una casalinga di 41 anni che da circa un anno lamenta forti dolori alla schiena.

Riferisce di avere sempre sofferto di ipercifosi a causa della cuneizzazione di una vertebra dorsale con saltuari dolori di lieve entità.

La situazione è però notevolmente peggiorata da quando, a seguito di una caduta sul ghiaccio, ha riportato la frattura della prima vertebra lombare che l’ha portata a subire un intervento chirurgico di artrodesi con l’applicazione di barre e viti.

Dopo questo evento, avvenuto 10 anni fa, i dolori alla schiena si sono molto accentuati divenendo così forti nell’ultimo anno da non permetterle più di svolgere nemmeno le più semplici faccende domestiche.

La sig.ra Claudia si è inoltre accorta che da dopo l’incidente la sua schiena si è incurvata sempre di più, tanto che la sua statura negli ultimi anni si è ridotta di un paio di centimetri.

Osservando la postura della sig.ra Claudia, oltre ad un’ evidente ipercifosi, si nota una lunga cicatrice che si estende da tutto il tratto lombare fino alla zona dorsale.

La cicatrice presenta aderenze e cheloidi (irregolari formazioni di collagene lungo la cicatrice) e per un lungo periodo dopo l’intervento la ferita ha provocato tensione e dolore. Proprio nel tentativo di avvertire meno fastidio il corpo può aver adottato dei meccanismi antalgici anti-dolore che hanno portato all’alterazione della postura e al peggioramento dell’ipercifosi.

Abbiamo quindi provveduto a testare la cicatrice che risultava attiva al test chinesiologico e abbiamo proseguito trattando la cicatrice con un massaggio connettivale che risultava piuttosto doloroso.

Già al termine della prima seduta le tensioni muscolari nella schiena erano decisamente diminuite con un notevole miglioramento nel movimento di flessione del busto in avanti.

Le sensazioni positive sono proseguite per tutta la settimana e all’incontro successivo abbiamo ripetuto il medesimo trattamento unitamente ad un massaggio del muscolo diaframma in postura decompensata su Pancafit. Il trauma alla colonna è infatti avvenuto nel tratto in cui ha inserzione questo importante muscolo che può essersi contratto come meccanismo di difesa.

Durante il trattamento del diaframma la sig.ra Claudia avverte forti tensioni che si irradiano allo stomaco (con il quale il diaframma è in relazione) e alla zona lombare, proprio nel punto in cui solitamente sente il dolore.

Al termine della seduta la sensazione è di leggerezza diffusa a tutto il corpo e di minor dolore alla schiena. Durante tutta la settimana successiva

Claudia dice di essersi sentita meglio e di avere la sensazione di essere più dritta.

Visto il buon risultato ottenuto, il lavoro è continuato così per altre quattro sedute, aggiungendo il massaggio connettivale per tutto il tratto dorsale e dedicando sempre alcuni minuti con esercizi di allungamento in postura decompensata su Pancafit.

Il dolore è andato progressivamente riducendosi, insieme all’ipercifosi, ed anche le aderenze e i cheloidi apparivano dinimuiti.

Progressivamente è migliorata anche la mobilità della colonna vertebrale: finalmente Claudia riusciva a dedicarsi ai lavori domestici senza avvertire particolari disagi e con grande soddisfazione aveva ripreso a frequentare il corso di ginnastica.

Nelle successive quattro sedute si è continuato con l’allungamento muscolare in postura decompensata con esercizi specifici per l’ipercifosi dorsale senza comunque trascurare il trattamento della cicatrice.

Alla decima e ultima seduta la signora Claudia racconta sorridendo di essere “diventata più alta”, questo perchè è riuscita dopo tanti anni ad arrivare a togliere da sola le tende dalla finestra.

Ora continua ad utilizzare Pancafit a casa e viene in studio a proseguire le terapie una volta al mese per mantenere i risultati e migliorare ulteriormente la sua postura.

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