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Dolori cervicali, colpo di frusta, nausea e cefalee

”L’IMPORTANTE È NON ARRENDERSI”

Nel mese di novembre si presentò presso il nostro centro il Signor Fabio, 27 anni docente universitario, lamentando un forte blocco a tutta la zona del collo e fastidiose emicranie che a volte gli impedivano di svolgere le lezioni.

Durante la raccolta dati iniziale riferì che un mese e mezzo prima aveva avuto un incidente in macchina che gli aveva causato un forte trauma al collo, ragione per la quale era stato costretto ad utilizzare il collarino per circa 23 giorni.

L’analisi posturale, oltre ad evidenziare la sofferenza del collo, che gli scatenava dei fastidiosi mal di testa, sensi di nausea e dolori agli occhi (soprattutto al mattino), faceva rilevare anche delle forti retrazioni e tensioni muscolari nella parte posteriore delle gambe e della schiena.

Per le prime 5 terapie lo scopo fu quello di diminuire, attraverso un lavoro di rilassamento, la tensione che continuava ad interessare tutta la zona cervicale. Il paziente inoltre, avendo la panca a casa, poteva quotidianamente eseguire degli esercizi blandi per cercare di rilassare ulteriormente la muscolatura e ciò cominciò a portare i primi benefici con diminuzione della rigidità cervicale e dell’intensità dei mal di testa.

Visti i miglioramenti, nelle sedute successive si cominciò a lavorare anche sulla muscolatura paravertebrale, per allentare ulteriormente le tensioni; ma se in un primo momento sembrava che la situazione stesse migliorando, gli stessi sintomi di dolore e blocco al collo si ripresentavano qualche giorno dopo le terapie, seppur con minore intensità.

Cercammo quindi di affrontare il problema avvalendoci di un\’altra strategia: ci concentrammo sulla respirazione, attraverso particolari esercizi che avevano lo scopo di far prendere coscienza al paziente delle tensioni al collo e allo stesso tempo ottenere un rilassamento generale.

Anche in questo caso si ebbe un miglioramento parziale ma che non portò ai risultati sperati.

Il collo era comunque meno rigido e bloccato e di conseguenza, alla 12a terapia, decidemmo di effettuare in postura un lavoro più specifico per il tratto cervicale che non avremmo potuto eseguire prima.

Il Signor Fabio, molto felice, comunicò che per tutta la settimana successiva al trattamento non aveva più avvertito al mattino i soliti giramenti di testa con emicranie e che durante le ore in università riusciva a svolgere le lezioni con minor fastidio. Contemporaneamente anche la flessibilità del corpo aveva iniziato a migliorare.

Ripetemmo un trattamento simile per le successive 8 terapie: i miglioramenti che il sig. Fabio percepiva erano sempre di maggiore libertà, tanto che alla 20a terapia arrivò a toccare a terra con le mani nel test di flessione del busto in avanti.

A casa poteva lavorare sulla panca con un angolo un po’ più chiuso senza sentire tensioni e formicolii e con un collo più libero nei movimenti.

Le numerose sedute sono state necessarie perché inizialmente accorreva “aprire la strada” ad un lavoro specifico che non era possibile nelle prime sedute data la forte tensione e rigidità dei muscoli.

Sicuramente la forza di volontà, la tenacia e la fiducia del paziente hanno permesso di ottenere questo grande risultato.

L’ “l’importante è non arrendersi”!

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