AL RIENTRO SUL CAMPO DI BASKET!
Si presenta in studio, accompagnata dalla mamma, un’appassionata giocatrice di Basket, Cristina 14 anni, sofferente da qualche tempo di dolori al ginocchio destro.
Cristina è reduce da una visita ortopedica che le ha diagnosticato un principio di morbo di Osgood Schlatter, un problema abbastanza frequente nei ragazzi in età evolutiva che si manifesta con forti dolori alle ginocchia e la presenza di un addensamento di calcio sul legamento rotuleo (alla base della rotula) causato da un eccesso di tensione del muscolo anteriore della coscia.
L’ortopedico ha imposto a Cristina una sospensione dell’attività sportiva per almeno 6 mesi, in attesa di vedere come cambia la situazione.
La mamma di Cristina ci sottopone il caso spiegando che già precedentemente aveva avuto problemi fisici a causa di una scoliosi dorso-lombare ad ampio raggio ed uno slivellamento del bacino di 9 mm. Questa problematica l’ha obbligata per 3 anni a portare un corsetto ed un plantare correttivi pregiudicando almeno in parte l’attività motoria, oltre a sopportare un indiscutibile carico emotivo.
Dall’ osservazione posturale si evidenzia la scoliosi dorsale destra, una respirazione prettamente toracica, le ginocchia in recurvatum ed una scarsa mobilità dell’articolazione delle caviglie.
Iniziamo quindi la terapia facendo eseguire a Cristina un esercizio di quadrupedia per allungare la catena muscolare posteriore ed alleggerire, di conseguenza, la tensione muscolare del quadricipite che crea forti compressioni al ginocchio.
Al tempo stesso mettiamo quanto più possibile in asse il rachide (colonna vertebrale) per portare la curva scoliotica in correzione, utilizzando particolari posizioni degli arti superiori.
Al termine di questo esercizio, ripetuto tre volte per 5 minuti cadauna, Cristina si accorge che qualche cosa è cambiato: gli arti inferiori sono più leggeri, i piedi appoggiano meglio al suolo e il dolore al ginocchio è diminuito del 50%.
Proseguiamo il trattamento con esercizi di destrutturazione e mobilizzazione della caviglia e dell’anca per ripristinarne il movimento corretto.
Tutto questo lavoro, mirato a riallungare la catena muscolare posteriore, dopo solo tre sedute permette a Cristina di riprendere il suo posto in squadra (l’allenamento non era stato mai sospeso) lasciandole un unico, piccolo fastidio quando sale le scale.
Ancora due sedute, abbinate al lavoro a casa, ed è pronta per le vacanze in montagna.
E’ proprio da lì che Cristina ci invia un messaggio di felicità in cui dice che dopo una camminata di qualche ora su sentieri, sia in salita che in discesa, il ginocchio è praticamente perfetto; inoltre continua a giocare a basket con le amiche, proprio come se nulla fosse successo!
