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Coxo-artrosi

La Sig.ra Giovanna, pensionata di anni 75, si presenta presso i nostri studi lamentando forti dolori all’anca sinistra che la tormentano ormai da due anni.

I dolori si presentano soprattutto quando cammina e quando si alza in piedi dopo essere stata seduta per 15-20 minuti, talvolta con fitte improvvise da farla rimanere senza respiro.

Giovanna dice: “ Riesco a fatica a mettermi in piedi, poi devo dare degli schiaffi alla gamba per svegliarla e aspettare 2-3 minuti prima di camminare…non è un bel vivere!”

Dagli accertamenti clinici eseguiti risulta una coxo-artosi molto avanzata. “L’ortopedico mi ha già detto che sarebbe utile mettermi in lista d’attesa per operarmi…ma io ho visto la mia amica che dopo l’operazione è andata bene per un po’ e adesso non cammina piu’ per i dolori che sono tornati; gli hanno detto che devono rioperarla. Ho paura e non voglio fare la stessa fine!!”

Si spiega alla signora che l’artrosi è il risultato di compressioni articolari che spesso si creano a causa delle retrazioni dei muscoli che nel corso degli anni tendono ad accorciarsi e perdere elasticità per numerosi fattori: vecchi traumi, posture scorrette, stress, cadute…

Riuscire a riallungare i muscoli che coinvolgono l’articolazione dell’anca, significa ridare libertà all’articolazione stessa con conseguente riduzione della compressione e del dolore.

Giovanna, dopo aver attentamente ascoltato, racconta di una caduta sulla schiena avvenuta 3 anni prima, in cui era rimasta “senza fiato” per alcuni minuti.

Dall’analisi posturale i muscoli della schiena, i glutei e gli psoas (principali muscoli flessori dell’anca) risultano essere particolarmente rigidi e contratti.

Si inizia la seduta lavorando sulla respirazione e sul muscolo diaframma (principale muscolo respiratorio in stretta relazione con gli psoas) che risulta essere più teso sul lato sx.

La seduta termina con un lavoro leggero sui muscoli intrarotatori ed extrarotatori dell’anca.

Terminata la seduta con meraviglia la signora Giovanna dice che non si aspettava di potersi rialzare così velocemente, il dolore si è ridotto del 40%, e non ha più bisogno di “prendere a sberle” la gamba.

Alla seduta successiva riferisce che in settimana si è sentita più sciolta e che la fatica ed i dolori sono diminuiti del 30% circa.

Si ripete quindi lo stesso lavoro svolto precedentemente, aggiungendo un trattamento per la muscolatura della schiena interessata dalla vecchia caduta.

Al termine della seduta Giovanna avverte ancora meno fatica e difficoltà nell’alzarsi e il dolore si è ulteriormente ridotto del 20%.

Il lavoro è proseguito allo stesso modo per altre otto sedute dove la mobilità e il dolore sono progressivamente migliorati.

Alla decima seduta le fitte non c’erano più ed era rimasto solo un “sordo dolore” all’anca; anche quando si alzava dalla sedia e dal divano avvertiva solo un lieve fastidio.

A tutto il lavoro svolto finora si è aggiunto un trattamento per lo psoas e per i piedi che risultano molto rigidi (se i piedi sono mobili trasmettono meno tensioni alle anche).

Si è continuano con questo lavoro per altre cinque sedute fino alla completa scomparsa dei disturbi.

Ora eseguiamo una seduta al mese per mantenere i risultati ottenuti e aiutare i muscoli a restare elastici.

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