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Atm (articolazione temporo – mandibolare) e dolori alla spalla

Atm (articolazione temporo – mandibolare) e dolori alla spalla

Jeroen, 35 anni, ci contattò per dei problemi alla spalla destra che da tre mesi gli creavano difficoltà di movimento, oltre a non consentirgli di dormire appoggiandosi sull’articolazione interessata.

Il tutto era cominciato qualche anno prima a causa di un infortunio durante un’escursione in montagna in cui aveva riportato una frattura mandibolare. In seguito a quell’ incidente erano cominciati i primi fastidi alla spalla, peggiorati fortemente negli ultimi mesi, e da quasi due anni era costretto a portare un apparecchio fisso per ridare equilibrio all’articolazione temporo mandibolare.

A completamento del quadro Jeroen disse che occasionalmente soffriva di dolori dorsali e cervicali i quali si diffondevano fino al braccio destro.

Durante il primo incontro, oltre al recente infortunio in montagna, emerse che a 7 anni si era tagliato il braccio destro (con applicazione di diversi punti di sutura) e che a 15 anni aveva preso una brutta botta alla schiena facendo ginnastica attrezzistica.

Prima del trattamento si eseguirono dei test di mobilità articolare della spalla per individuare i movimenti inibiti o resi difficoltosi. Ispezionando la muscolatura paravertebrale e cervicale non si trovarono zone particolarmente contratte e quindi si cominciò proponendo un esercizio in postura specifico per l’arto superiore, per cercare di dare sollievo alla spalla, unitamente ad un trattamento della cicatrice del braccio.

Terminata la seduta Jeroen si rialzò in piedi e ripetemmo i test di mobilità: la spalla risultò più libera nei movimenti con una diminuzione del dolore del 50%.

La settimana successiva Jeroen disse che il dolore era decisamente diminuito e che la notte non aveva più problemi nell’addormentarsi sulla spalla in questione. Si riprese quindi il lavoro impostato precedentemente, che portò ad ulteriori miglioramenti, sia sotto il profilo della mobilità che del dolore.

Jeroen disse di sentire la spalla decisamente diversa, più libera, e non aveva più la sensazione di sentirsi “storto”.

Prima di iniziare la quinta seduta chiedemmo di sollevare le braccia per impugnare le manigliette della panca: con grossa sorpresa scoprimmo che in postura decompensata su Pancafit i problemi di mobilità della spalla erano pressochè invariati, nonostante il dolore fosse praticamente scomparso e nella vita di tutti i giorni riuscisse a muoverla molto meglio. Ciò significava che erano ancora presenti delle importanti tensioni muscolari che impedivano il movimento articolare.

Data la caduta in montagna e la conseguente frattura alla mandibola, avvenute poco prima dell’inizio dei disturbi, si decise di intervenire su tutta la muscolatura della bocca. L’articolazione temporo-mandibolare è il stretta relazione con il tratto cervicale, e quindi con tutto l’arto superiore, e spesso può diventare responsabile di problemi alle spalle. Infatti dopo alcuni minuti di lavoro ripetemmo il test delle manigliette osservando un netto miglioramento della mobilità. Il paziente riferì anche di sentire una migliore sensazione in tutto il viso e in particolare alla bocca aprendo e chiudendo la mandibola.

Per avere modo di verificare se il tutto dipendeva da un problema all’articolazione temporo-mandibolare si decise di non procedere ulteriormente aggiungendo altri esercizi. La volta successiva Jeroen si presentò senza l’apparecchio fisso e raccontò che durante la sua rimozione aveva percepito nettamente un fastidio che dalla bocca giungeva sino alla spalla; infatti, seduto sulla sedia del dentista a bocca aperta, dopo qualche minuto dalla rimozione dell’apparecchio aveva avvertito quello stesso dolore per il quale si era presentato presso il nostro studio.

La condizione della spalla era decisamente migliorata e proseguimmo il lavoro posturale ancora per qualche seduta così da riequilibrare le tensioni rimaste all’articolazione temporo-mandibolare e stabilizzare i risultati ottenuti.

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