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Artrosi lombare per un trauma ad un braccio

Prima dell’estate si presenta il sig. A. di 63 anni lamentando un dolore lombare, soprattutto sulla parte destra, che a volte coinvolge il nervo sciatico tanto da non permettergli di compiere alcuni lavori quotidiani, come il giardinaggio per il quale nutre una vera passione.

Il dolore è comparso gradualmente circa 1 anno fà senza nessuna causa apparente mentre ormai da moltissimi anni il sig. A. soffre di una forte cervicalgia che si presenta puntualmente ogni mattina al risveglio.

Dai racconti del sig. A. emerge che circa 10 anni fà, sollevando un secchio, aveva sentito un forte dolore al braccio che negli anni non lo aveva mai abbandonato aumentando progressivamente. Da circa un anno però questo dolore sembra scomparso lasciando invece spazio a questi forti dolori alla schiena.

Dai referti emerge: artrosi lombare, osteopenia, lieve riduzione del canale vertebrale e protrusioni discali fra L3-L4, L4-L5, L5-S1.

Dall’esame posturale si nota che tutta la muscolatura della zona lombare e dei glutei è molto tesa, il collo è accorciato e compresso tra le spalle ed il torace appare bloccato in inspirazione ricordando l’immagine di una botte.

Questo tipo di torace si evidenzia soprattutto quando c’è un eccesso di tensione della muscolatura del tratto cervicale che, unitamente ai muscoli delle spalle, aiuta l’espansione della gabbia toracica nell’inspirazione. A monte di questo sovraccarico c’è spesso la retrazione del muscolo diaframma (principale muscolo della respirazione) che producendo una respirazione inefficace costringe all’intervento dei muscoli accessori di origine cervicale e quindi nel tempo può portare problematiche al collo.

Si chiede al paziente se ha avuto problemi respiratori e lui racconta di aver sofferto d’asma giovanile e di non respirare bene tutt’ora per via di alcune allergie stagionali e della deviazione del setto nasale.

Si inizia quindi il lavoro con un massaggio del muscolo diaframma, che subito appare rigido e dolente, e si prosegue massaggiando delicatamente il collo per dare libertà a quella zona da molto tempo sofferente.

Si finisce la seduta facendo respirare il sig. A. in postura decompensata su Pancafit e al termine del lavoro dice di sentire meno dolore alla schiena.

La seduta successiva il sig. A. riferisce di aver ottenuto un miglioramento del 20 % e così si continua con questo lavoro che prosegue poi per altre 5 sedute dando ogni volta sempre un maggior beneficio sia alla zona lombare che al tratto cervicale.

Tuttavia, ottenuto questo risultato, si è ripresentato il vecchio dolore al braccio sparito appena prima che comparisse la lombosciatalgia. Il dolore in quella zona quindi non era risolto ma solamente occultato da un compenso antalgico del corpo che ha fatto spostare il dolore da un tratto ad un altro.

Si continua quindi il lavoro sul diaframma e sul collo aggiungendo degli esercizi di allungamento specifici per il braccio che lentamente diventa sempre meno dolorante. Alla decima seduta, il sig. A. riferisce che tutti i dolori sono scomparsi, compresi quelli cervicali, e felice racconta che ha potuto ritornare ai lavori in giardino senza l’incubo dei dolori.

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