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Antonio Fennet

QUALIFICHE

Anno 2015 (categoria seniores)

3° classificato con 70.08 ai Campionati Italiani invernali assoluti lanci (Lucca 21-2)

14° classificato con 70.20 ai Giochi Mondiali Universitari (Gwangju 8-7)

4° classificato con 66.54 ai Campionati Italiani assoluti (Torino 25-7)

4° assoluto con 73.97 (Savona 30-5) nella graduatoria nazionale stagionale alla data odierna

Anno 2014 (categoria seniores)

2° classificato con 71.17 ai Campionati Italiani invernali assoluti lanci (Lucca 22-2)

16° classificato con 69.71 nella Coppa Europa di lanci invernali (Leiria 16-3)

4° classificato con 73.18 ai Campionati Italiani assoluti (Rovereto 19-7)

3° assoluto con 75.99 (Treviso 13-4) nella graduatoria nazionale stagionale

Anno 2013 (categoria seniores)

4° classificato con 71.64 ai Campionati Italiani invernali assoluti lanci (Lucca 23-2)

2° classificato con 75.02 ai Campionati Italiani assoluti (Milano 27-7)

1° classificato con 73.56 ai Campionati Italiani di società assoluti finale A1 (Sulmona 28-9)

2° assoluto con 75.02 (Milano 27-7) nella graduatoria nazionale stagionale

Anno 2012 (categoria seniores)

5° classificato con 69.13 ai Campionati Italiani invernali assoluti lanci (Lucca 25-2)

6° classificato con 67.84 ai Campionati Italiani assoluti (Bressanone 7-7)

2° classificato con 66.81 ai Campionati Italiani di società assoluti finale A gruppo Argento (Campi Bisenzio 22-9)

6° assoluto con 72.69 (Conegliano Veneto 6-6) nella graduatoria nazionale stagionale

Anno 2011 (categoria seniores)

4° classificato con 68.28 ai Campionati Italiani invernali assoluti lanci (Viterbo 12-3)

1° classificato con 69.01 ai Campionati Italiani universitari (Torino 22-5)

3° classificato con 70.81 in Coppa Italia (Firenze 4-6)

6° classificato con 67.95 ai Campionati Italiani assoluti (Torino 25-6)

1° classificato con 69.75 ai Campionati Italiani di società assoluti finale A gruppo Argento (Macerata 24-9)

5° assoluto con 72.07 (Foggia 1-5) nella graduatoria nazionale stagionale

Anno 2010 (categoria promesse)

5° classificato con 65.40 nella categoria promesse e 6° nella categoria assoluta ai Campionati Italiani invernali lanci

(San Benedetto del Tronto 6-3)

1° classificato con 66.88 ai Campionati Italiani universitari (Campobasso 29-5)

5° classificato con 63.32 in Coppa Italia (Firenze 5-6)

4° classificato con 68.15 ai Campionati Italiani promesse (Pescara 18-6)

5° classificato con 67.38 ai Campionati Italiani assoluti (Grosseto 30-6)

2° classificato con 62.70 ai Campionati Italiani di società assoluti finale A gruppo Argento (Comacchio 25-9)

7° assoluto e 5° con 69.96 (Pordenone 16-7) nelle graduatorie nazionali stagionali

Anno 2009 (categoria promesse)

2° classificato con 64.11 nella categoria promesse e 3° nella categoria assoluta ai Campionati Italiani invernali lanci (Bari 28-2)

6° classificato con 64.30 nel quadrangolare juniores e under 23 Francia – Germania – Italia – Spagna (Venissieux 8-3)

5° classificato con 70.08 nel Top Club Challenge (Pescara 23-5)

2° classificato con 66.45 ai Campionati Italiani universitari (Lignano Sabbiadoro 29-5)

3° classificato con 62.31 ai Campionati Italiani promesse (Rieti 14-6)

9° classificato con 59.20 ai Campionati Italiani assoluti (Milano 2-8)

3° nella graduatoria nazionale stagionale promesse e 7° nella graduztoria stagionale assoluta con 70.08 (Pescara 23-5)

Anno 2008 (categoria promesesse)

1° classificato con 66.94 ai Campionati Italiani invernali promesse (San Benedetto del Tronto 23-2)

4° classificato con 66.94 ai Campionati Italiani invernali assoluti (San Benedetto del Tronto 23-2)

4° classificato con 67.01 nel quadrangolare internazionale juniores e under 23 Germania – Francia – Italia – Spagna (Halle 1-3)

2° classificato con 64.22 ai Campionati Italiani promesse (Torino 13-6)

3° classificato con 70.04 ai Campionati Italiani assoluti (Cagliari 20-7)

2° nella graduatoria nazionale stagionale promesse e 6° nella graduatoria stagionale assoluta con 70.04

(punti 982 tabella FIDAL 2007)

Anno 2007 (categoria juniores)

2° classificato con 57.73 ai Campionati Italiani invernali giovanili (Bari 3-3)

10° classificato con 58.17 nel quadrangolare Spagna – Francia – Germania – Italia juniores e under 23 (Murcia 10-3)

2° classificato con 64.29 ai Campionati Italiani juniores (Bressanone 16-6)

19° classificato con 54.77 ai Campionati Italiani assoluti (Padova 28-7)

4° classificato con 58.61 nell’ottagonale internazionale Coppa del Mediterraneo ovest under 20 (Firenze 3-8)

3° nella graduatoria nazionale stagionale juniores e 15° nella graduatoria stagionale assoluta con 64.29 (Bressanone 16-6)

Anno 2006 (categoria juniores)

5° classificato con 53.47 ai Campionati Italiani juniores (Rieti 23-7)

1° classificato con 59.01 (Gorizia 26-10) nella graduatoria stagionale nazionale juniores

TESTIMONIANZA

Immaginate di praticare sport a livello professionistico per molti anni e improvvisamente di non poterlo più fare.

È quello che è successo a me. Dopo 14 anni di lancio del giavellotto scanditi da allenamenti quotidiani intensi venni fermato da un problema al gomito. Un dolore fortissimo mi colpì durante la notte, impedendomi di estendere il braccio destro oltre i 90°. La mattina seguente il dolore si era attenuato. Decisi quindi di allenarmi regolarmente, sebbene mi accorsi che la mia capacità di estendere il braccio risultava ridotta. A poche ore dal termine dell’allenamento l’arto si bloccò di nuovo, tanto da rendermi impossibile il toccarmi la testa.

Consultai quindi il mio fisioterapista e mi sottoposi ai trattamenti di routine ed oltre (tecar,  kinesiotape, terapie manuali, osteopatiche, chiropratiche, etc.). Percepivo qualche miglioramento, ma dopo pochi lanci mi bloccavo nuovamente. Entrai in contatto con un bravissimo ortopedico del Rizzoli di Bologna, il quale mi consigliò di sottopormi a una risonanza e di tamponare nel frattempo il dolore. Così feci e dopo qualche tempo ripresi a gareggiare: realizzai il mio record personale di 72m e partecipai ai Campionati Italiani classificandomi tra i primi 8. Il rovescio della medaglia fu però che il gomito si bloccò nuovamente.

Dalla risonanza risultò che l’articolazione del gomito appariva usurata e presentava piccole calcificazioni. A questo punto l’ortopedico, non convinto dell’esito, mi prescrisse una TAC, dalla quale emerse una calcificazione articolare di 3/4 mm all’altezza della testa dell’ulna. SEMBRAVA NON CI FOSSERO ALTERNATIVE: la soluzione era un intervento di pulizia articolare (lo stesso destino a cui non sfuggono i lanciatori professionisti). Se da un lato ero contento di ricevere finalmente una diagnosi, dall’altro temevo gli effetti che un’operazione avrebbe inevitabilmente avuto sulla funzionalità e l’elasticità del gomito.

Tornato in caserma per parlarne con il mio comandante, ebbi modo di assistere ad una conferenza su postura e sport tenuta da un Posturologo, convocato per tutta la squadra nazionale di atletica leggera. Il Prof. Raggi parlò alla platea (atleti, tecnici) ed ai medici presenti, di postura, catene muscolari e rendimento. Alla fine, interessato, gli parlai allora del mio problema e lui propose un test di verifica prima di esprimersi. Il test applicato in modo estemporaneo sulla catena trasversa mi permise immediatamente di percepire una inimmaginabile tensione diffusa a braccio, avambraccio, mano e collo e a seguire poi una netta riduzione del dolore al gomito. Il tutto nell’arco di un paio di minuti. Ciò nonostante, al quesito posto riguardo al poter evitare l’intervento, il prof. non poté esprimersi né a favore né contro, ma mi consigliò di fare qualche seduta posturale di verifica.

Da quella relazione in caserma del prof., io stesso compresi come una calcificazione creatasi per sovraccarichi e per postura alterata nel tempo si sarebbe potuta ricreare se avessi continuato ad allenarmi con lo stesso tipo di postura e di catene muscolari sovraccaricate.

Già dalle prime sedute i miglioramenti erano evidenti e il Prof, seppure scherzando come è solito fare, scommise che nel giro di un mese sarei tornato a lanciare come una volta. Già dopo 20 giorni il dolore appariva notevolmente ridotto e decisi quindi di gareggiare, realizzando i 71,50 m, ossia quasi il mio record personale. Il giorno dopo la gara, il gomito era leggermente indolenzito, ma non più bloccato.

Decisi definitivamente di non operarmi, continuando con le sedute posturali con Raggi. Un anno dopo, nel 2013, feci i 75,02 m e mi posizionai secondo ai Campionati Italiani Assoluti. Nel 2014 arrivai secondo ai Campionati Italiani Invernali Lanci e questo mi permise di vestire la maglia azzurra assoluta alla Coppa Europea Lanci in Portogallo. Realizzai inoltre il mio nuovo record personale di 75,99 e nel 2015 partecipai ai Campionati del Mondo Universitari in Corea del Sud.

Data la notevole intensità dei miei allenamenti, oggi continuo con una discreta regolarità a fare le sedute del Metodo Raggi®, sia in studio che dopo gli allenamenti.

Non posso che ringraziare il Prof perché mi aiuta a crescere come atleta e dandomi validi e utili suggerimenti personali. A distanza di 4 anni dal nostro primo incontro, posso dire che la famosa scommessa l’ha vinta lui.

Antonio Fent

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