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Il trattamento delle tensioni oculari attraverso l’allungamento muscolare globale decompensato con Pancafit® – Metodo Raggi®

Blog Pancafit

UNIVERSITA’ LA SAPIENZA di ROMA MASTER IN POSTUROLOGIA

Tesi effettuata dalla Dott.ssa Rachele Groppi (Formazione Metodo Raggi®) studentessa del Master post-lauream in Posturologia c/o la 1a Facoltà di Medicina e Chirurgia, Dipartimento di Medicina Sperimentale e Patologia – Università degli Studi “La Sapienza” di Roma, A.A. 2003/2004.

Questo è un abstract della tesi, il cui testo originale è composto da 56 pagine

1. Introduzione

Tra i vari articoli pubblicati ho trovato molto interessante una frase del dottor Salteri, il quale scrive: “il nodo cruciale del trattamento è l’interdisciplinarietà, la necessità di lavorare in team: non esiste più il paziente visto come “proprietà privata” del singolo professionista, chiuso nel proprio studio/orticello, ma tutti i professionisti sono chiamati a fare la propria parte in modo coordinato. A me piace comparare il medico che si occupa di problematiche posturali al direttore d’orchestra che “coordina” i vari musicisti, veri e propri artisti presi singolarmente, ma fonte di confusione se lasciati suonare ognuno per conto proprio, senza il rispetto dei tempi e senza conoscere le esigenze degli altri.” . L’approccio posturologico nei confronti del paziente non si limita al sintomo, ma cerca di affrontare tutte le problematiche apparentemente “silenti”, che potrebbe portarle ad essere causa di malessere sia a livello fisico che mentale.

In questa tesi è stato utilizzato il Metodo Raggi® (Allungamento Muscolare Globale Decompensato) applicandolo alla sfera del nostro apparato visivo, sempre in un contesto di globalità.

L’obiettivo è stato quello di individuare e quindi ridurre alcune problematiche quali le tensioni oculari, i bruciori e i fastidi agli occhi, le lacrimazioni, ecc che possono colpire questo nostro organo di senso utilizzando il lavoro su Pancafit® e nello specifico effettuando il trattamento della muscolatura cervicale.

2. Scopo

Lo scopo del presente lavoro è dimostrare come una strategia di lavoro innovativa, con l’utilizzo dell’attrezzo denominato Pancafit® secondo il Metodo Raggi® (A.M.G.D.), possa portare dei miglioramenti o dei netti cambiamenti alla sfera visiva. Il lavoro sarà effettuato con il gruppo sperimentale, messo a confronto con il gruppo di controllo al quale non viene applicato il Metodo Raggi®, né ha avuto la possibilità di utilizzare l’attrezzo Pancafit® in altre sedi.

3. Materiale e metodi

Per effettuare questa sperimentazione sono stati coinvolti quaranta soggetti di sesso femminile, di età compresa tra 19 e 72 anni, di estrazione sociale eterogenea, con disfunzioni e/o algie nel tratto cervicale in fase sub-acuta o cronica alle quali si associavano disturbi legati alla sfera oculare. I disturbi più frequenti erano: le tensioni oculari, i bruciori, le lacrimazioni, i dolori al bulbo oculare con presenza di mal di testa. Sono state considerate anche le problematiche osteoarticolari in altri distretti. I soggetti sono stati divisi in due gruppi: 20 (venti) sono stati inseriti nel gruppo sperimentale e 20 (venti) nel gruppo di controllo. I gruppi sono stati ulteriormente divisi facendo distinzione tra l’attività lavorativa svolta (impiegatizia o non). Il gruppo sperimentale è stato sottoposto ad un ciclo di 5 (cinque) sedute, a carattere individuale, della durata di trenta minuti, con cadenza settimanale. Su questi soggetti è stato applicato un lavoro specifico sulla muscolatura cervicale secondo il principio del Metodo Raggi®, con l’uso di Pancafit®. Il gruppo di controllo è stato sottoposto ad un test iniziale per poi essere ritestato dopo cinque settimane.

Criteri di inclusione:

Sono stati selezionati soggetti adulti di sesso femminile comprese tra i 19 ed i 72 anni: 20 impegnate in lavori diversi, 20 impegnate nel lavoro di tipo impiegatizio, non praticanti attività sportive agonistiche o ricreative con regolarità. Tutte dovevano manifestare dolori e/o tensioni alla sfera oculare, associate a bruciori, lacrimazioni ed anche mal di testa.

Criteri di esclusione:

Sono state escluse donne con diagnosi di ernie discali espulse cervicali, donne in gravidanza e donne che hanno subito interventi chirurgici agli occhi con tecnica laser.

Tutti i soggetti sono stati sottoposti ad una serie di fasi comprendenti :

  • L’esame posturale
  • I test all’inizio ed alla fine delle 5 sedute per i gruppi sperimentali
  • I test all’inizio e dopo cinque settimane per i gruppi di controllo

I test comprendono:

a) il punto prossimo di convergenza: punto di rottura e di recupero;

b) la valutazione dei disturbi oculari secondo la scala di tensione che segue: dolore, tensione, nessun dolore. Questi dati sono rappresentati nei grafici, coi numeri:

 – 0 (zero) senza dolore;

 – 1 (uno) con tensione;

 – 2 (due) con dolore

c) la rotazione del capo

d) l’occhio dominante

4. Risultati

I dati ottenuti dal presente studio fanno emergere informazioni molto importanti sia sui trattamenti utilizzati per la risoluzione del problema sia sulle problematiche prese in considerazione.

Attraverso l’applicazione delle metodiche di trattamento con Pancafit® (Metodo Raggi®) si è riusciti a determinare dei cambiamenti nell’ambito del complesso delle tensioni oculari e bruciori con lacrimazione, associati a volte anche a fenomeni di mal di testa, e disturbi riferiti al rachide cervicale ed alla postura in toto.

L’ evidenza di questo è fornita dall’analisi dei dati, descritti più chiaramente nei grafici sotto riportati, nei quali emerge la variazione dei valori numerici dei parametri presi in esame. In sintesi, confrontando i test a T0 (test iniziale) e T5 (test dopo 5 sedute) per i gruppi sperimentali, si può affermare che con l’applicazione del Metodo Raggi® e l’utilizzo di Pancafit® si è verificato: sensibile miglioramento del punto prossimo di convergenza, riduzione delle tensioni oculari e maggior mobilità nella rotazione del capo; nei gruppi di controllo invece si denota un ripetersi degli stessi risultati oppure un peggioramento.

I risultati del presente studio fanno emergere che il trattamento si è dimostrato efficace nel raggiungere gli obiettivi prefissati: un netto cambiamento o un miglioramento dei disturbi relativi alla sfera oculare tramite esercizi mirati con Pancafit® – Metodo Raggi®.

Fig. 1: Variazione in centimetri del “punto di rottura” per il gruppo di controllo che non ha eseguito nessun trattamento ( il primo gruppo di controllo che svolge attività lavorativa mista e il secondo gruppo di controllo che svolge attività lavorativa impiegatizia). Confrontando i test a T0 (test iniziale) e T5 (test dopo 5 settimane) emerge, da entrambi i grafici, che dopo 5 settimane il “punto di rottura” è ad una distanza maggiore rispetto all’inizio.

Fig. 2: Variazione in centimetri del “punto di rottura” per il gruppo sperimentale che ha svolto il lavoro secondo il Metodo Raggi® ( il primo gruppo sperimentale che svolge attività lavorativa mista e il secondo gruppo sperimentale che svolge attività lavorativa impiegatizia). Confrontando i test a T0 (test iniziale) e T5 (test dopo 5 sedute) emerge che, in entrambe i grafici, solo per 2 soggetti il “punto di rottura” è rimasto invariato; in tutti gli altri casi è possibile notare come “il punto di rottura” risulti ad una distanza minore rispetto alla situazione di partenza.

Fig. 3: Variazione in centimetri del “punto di recupero” per il gruppo di controllo che non ha eseguito nessun trattamento (il primo gruppo di controllo che svolge attività lavorativa mista e il secondo gruppo di controllo che svolge attività lavorativa impiegatizia). Confrontando i test a T0 (test iniziale) e T5 (test dopo 5 settimane) non è possibile individuare una linea di andamento comune in quanto, in entrambi i grafici, si nota come per alcuni soggetti la situazione sia rimasta invariata, per altri il “punto di rottura” risulta ad una distanza minore rispetto all’inizio mentre per altri risulta ad una distanza maggiore.

Fig. 4: Variazione in centimetri del “punto di recupero” per il gruppo sperimentale che ha svolto il lavoro secondo il Metodo Raggi® ( il primo gruppo sperimentale che svolge attività lavorativa mista e il secondo gruppo sperimentale che svolge attività lavorativa impiegatizia). Confrontando i test a T0 (test iniziale) e T5 (test dopo 5 sedute) si può notare come, “il punto di recupero” risulti, tranne che per due soggetti, ad una distanza minore rispetto a quella iniziale.

Fig. 5: Variazione in centimetri della “rotazione del capo a sx “ per il gruppo di controllo che non ha svolto nessun trattamento ( il primo gruppo di controllo che svolge attività lavorativa mista e il secondo gruppo di controllo che svolge attività lavorativa impiegatizia). Confrontando i test a T0 (test iniziale) e T5 (test dopo 5 settimane) risulta che dopo 5 settimane, in entrambe i gruppi si presenta una situazione mista dove si sono verificati alcuni peggioramenti,alcuni miglioramenti ed alcune situazioni rimaste invariate.

Fig. 6: Variazione in centimetri della “rotazione del capo a sx” per il gruppo sperimentale che ha svolto il lavoro secondo il Metodo Raggi® ( il primo gruppo sperimentale che svolge attività lavorativa mista e il secondo gruppo sperimentale che svolge attività lavorativa impiegatizia). Confrontando i test a T0 (test iniziale) e T5 (test dopo 5 sedute) in entrambi i grafici si evidenzia il miglioramento della rotazione del capo a sx in quanto la distanza tra capo e spalla a T5, risulta sempre diminuita ad eccezione di 2 soggetti appartenenti al 1° gruppo sperimentale che non hanno presentato alcun cambiamento.

Fig. 7: Variazione in centimetri della “rotazione del capo a dx” per il gruppo di controllo che non ha svolto nessun trattamento ( primo gruppo di controllo che svolge attività lavorativa mista e il secondo gruppo di controllo che svolge attività lavorativa impiegatizia). Confrontando i test a T0 (test iniziale) e T5 (test dopo 5 settimane) entrambi i grafici evidenziano una situazione mista dove alcuni soggetti presentano dei peggioramenti, altri dei miglioramenti ed altri una situazione invariata rispetto all’inizio.

Fig. 8: Variazione in centimetri della “rotazione del capo a dx” per il gruppo sperimentale che ha svolto il lavoro secondo il Metodo Raggi® ( il primo gruppo sperimentale che svolge attività lavorativa mista e il secondo gruppo sperimentale che svolge attività lavorativa impiegatizia). Confrontando i test a T0 (test iniziale) e T5 (test dopo 5 sedute) entrambi i grafici evidenziano il miglioramento della rotazione del capo a dx in quanto la distanza tra capo e spalla, a T5, risulta sempre diminuita ad eccezione di 1 soggetto appartenente al 1° gruppo sperimentale e 2 soggetti appartenenti al 2° gruppo sperimentale che non hanno presentato alcun cambiamento.

5.Conclusioni

I risultati ottenuti fanno emergere che il trattamento con l’utilizzo di Pancafit® è efficace nel raggiungere gli obiettivi prefissati, come si evince confrontando i singoli test a T0 (test iniziale) e T5 (test dopo le 5 sedute) per i soli gruppi sperimentali. In particolare in tali gruppi si è verificato un miglioramento sia del “punto di rottura” che “ del punto di recupero” (utilizzando la sfera di Wolf) ed una maggior mobilità nella rotazione del capo sia a destra che a sinistra.

Nei gruppi di controllo si denota, per alcuni il ripetersi dei risultati iniziali, per altri addirittura un peggioramento.

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