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ANNO XXII N° 8 – 20 OTTOBRE 2003 – LA SCONFITTA DEL MAL DI SCHIENA

diagnosi e terapia

Esiste un modo davvero nuovo di guardare e concepire il corpo, di intendere il benessere della persona e di “fare benessere”. Un modo diverso di prendere coscienza di se stessi e di lavorare sul proprio corpo, per eliminare freni, tensioni muscolari, blocchi articolari e dolori di natura muscolo-articolare. Parliamo dell’innovativa metodica ”Allungamento Muscolare Globale Decompensato”, che può esprimere la sua potente azione innanzitutto grazie all’approccio globale del Posturologo, il quale osserva il corpo per capirne i problemi in una visione olistica.

La figura sempre più emergente del Posturologo, benché sia salita solo di recente agli onori dell’Università, porta in realtà con sé un ampio bagaglio culturale che spazia attraverso varie discipline e specialità: dalla fisica alla biologia, dall’odontoiatria all’oculistica, dalla bioenergetica alle scienze alimentari… è intuibile capire come egli operi in un concetto di transdisciplinarietà, ossia in relazione con vari esperti di altri campi di sapere.

Questo approccio si rivela fondamentale; è infatti una scoperta scientifica dei nostri giorni (ma in altre parti del mondo ha radici antiche) che le patologie possono essere legate e collegate a molti fattori: ad es. un problema ai denti o all’articolazione temporo-mandibolare può essere la causa di dolori alle cervicali o viceversa; un problema ad un ginocchio, alla colonna o altro, può essere legato ad una cattiva convergenza degli occhi. Una lombalgia cronica può essere legata a fattori intestinali, di flora batterica alterata, oppure dipendere da problemi ad un ovaio o altro…

Il posturologo, grazie alla sua formazione globalistica ed alla conoscenza di una serie di test valutativi, è in grado di riconosce l’origine dei disagi che il paziente lamenta e di intuire se la prima azione da intraprendere è di propria competenza o invece del medico specialista. Il medico, infatti, di fronte ad una problematica di carattere osteo-muscolare potrebbe ravvisare la necessità di effettuare in prima istanza un esame posturologico, prima di inviare il paziente ad uno specialista quale un ortopedico, per accertamenti più specifici.

Concretamente: come si comporta il posturologo di fronte alla paziente, signora Maria, che si lamenta per una lombalgia? Egli ha la facoltà, all’interno del consiglio terapeutico, di fare dei test specifici e poi agire in quel settore muscolare che è risultato essere la fonte primaria, la causa del disturbo. Un settore che risulterà diverso dalla zona sofferente per la lombalgia, poiché molto spesso la causa determinante di una lombalgia non risiede nella zona lombare stessa. Ciò perché la muscolatura del nostro corpo è collegata dalla testa ai piedi attraverso “catene muscolari”, che sono le responsabili delle “migrazioni” dei dolori da una zona ad un’altra, anche molto lontana. Agendo sulla causa vera si otterrà non solo la scomparsa del sintomo, ma anche una vera e propria azione preventiva.

Dove cercare allora la fonte del disturbo? In quale zona si può nascondere una problematica, che è in grado di creare a distanza tanto disagio? L’indagine chinesiologia ed i test posturologici hanno proprio lo scopo di andare ad individuare tale fonte.

In tale contesto, la metodica dell’allungamento muscolare globale decompensato ha lo scopo di mettere tutto il sistema muscolo-articolare in tensione per raggiungere una giusta postura, così da riuscire ad individuare e poi trattare la zona “colpevole” attraverso una serie di precise chiavi di lettura del linguaggio del corpo.

Ad esempio: la signora Maria lavora in un ufficio a contatto con persone che non le piacciono molto e con un capoufficio che le crea una serie di tensioni. Tali tensioni vanno a scaricarsi, e quindi ad agire negativamente, soprattutto sul diaframma e sul collo. Infatti la signora sente fastidio al collo ed ogni tanto ha bisogno di rilassare i trapezi e le spalle.

Ma con il passare del tempo il collo, per evitare il dolore provocatogli dal movimento, si è irrigidito al punto che ora ruota molto meno. Ogni volta che la signora Maria deve girarsi indietro per fare manovra in auto, non riesce più ad eseguire il movimento perché il collo è ormai bloccato, quindi si trova costretta a ruotare in blocco collo, spalle e schiena (zona lombare). Tale zona infatti, pur avendo un grado di mobilità sufficiente per fare un movimento rotatorio, non può soddisfare come “supplente” tutti quei movimenti (non di sua competenza), che sono necessari ad un corpo in condizioni normali per affrontare le azioni quotidiane.

Per tale ragione, la zona lombare comincerà a soffrire per un carico di lavoro eccessivo e quindi non tarderanno ad arrivare inevitabili dolori da sovraccarico e da usura.

Cosa fare in questa situazione: potenziare le zona lombare con esercizi ginnici, comprimendo in tal modo ancora di più le articolazioni? Massaggiare la zona dolorosa? Fare infiltrazioni?

Niente di tutto questo.

Nel nostro caso, dovremo orientarci su esercizi che restituiscano mobilità ed elasticità al collo; che allentino le tensioni eccessive; che permettano alla signora Maria di riprendere a respirare normalmente durante la giornata nonostante i problemi che le si presentano.

In altre parole, dobbiamo riequilibrare le sue tensioni e migliorare la sua postura; educarla a non cadere più vittima dello stress ed a gestire meglio la sua gestualità.

Sorgono spontanee alcune domande: come mettere in pratica quanto sopra spiegato? Quale ruolo può giocare l’allungamento muscolare globale decompensato?

Questa metodica risulta particolarmente funzionale ed efficace perchè la sua grande forza sta proprio nel visualizzare la parte del corpo che non svolge più correttamente il proprio lavoro, causando per tale ragione problemi e dolori in altre parti.

Il posturologo deve quindi osservare: se gli occhi hanno una buona capacità di convergere (se così non fosse essi potrebbero essere responsabili di dolori); se i denti mancanti o esistenti possono essere i responsabili di cervicalgie, lombalgie o altro problema; se le gambe sono lunghe uguali; se i piedi appoggiano a terra nello stesso modo, etc. Naturalmente deve poi saper indicare se è opportuno che il paziente si rivolga ad uno specialista, che conosca a sua volta i concetti della posturologia.

Molto spesso i disagi ed i dolori possono avere più cause in contemporanea o essere presenti in più parti del corpo.

Come agisce in questi casi il posturologo? Avvalendosi di tecniche, metodiche specifiche e piccoli attrezzi.

Uno di questi agevoli attrezzi, frequentemente utilizzato dalle persone come mantenimento o prevenzione, lo osserveremo in azione negli esercizi di seguito proposti, caratterizzati da una peculiarità propria, che si prefiggono di agire in zone particolari pur nel rispetto del concetto di globalità.

Tutti gli esercizi sono inoltre accomunati dall’utilizzo di una specifica respirazione, che ha scopi ben precisi. E’ infatti imperativo respirare in modo molto rilassato e profondo, facendo poi fuoriuscire l’aria dalla bocca ben aperta e decontratta, così da permettere la risalita del diaframma, che risulta sempre teso a causa dei nostri problemi e delle nostre ansie. Ciò inoltre fa anche sì che la colonna vertebrale si rilassi e si appoggi bene al piano di appoggio.

Il diaframma infatti, quando è teso, è in grado di disturbare molti organi e muscoli ad esso collegati, quali addirittura il cuore, a cui è attaccato grazie ad un potente legamento, causando di sovente dolori che non sussistono per cause inerenti a patologie cardiache.

Può disturbare la digestione, essendo letteralmente a ridosso dello stomaco e del fegato, giungendo a causare l’ernia jatale. Un diaframma molto teso e corto, inserendosi con i suoi potenti pilastri muscolari fino alla zona lombare, può scatenare lombalgie e può addirittura irradiare problemi fino alla zona cervicale, a causa di alcuni muscoli che lavorano al suo posto quando questi è troppo irrigidito.

Diaframma e cuore si somigliano: hanno iniziato il loro percorso ritmico ed incessante con l’inizio della vita e non possono fermarsi se non per pochi istanti, pena la morte. Dunque il diaframma è un muscolo estremamente importante, al quale non diamo mai abbastanza importanza.

L’esercizio n°1, può essere eseguito da chiunque, data la sua semplicità. Basta stare seduti al centro, in delicato allungamento con tutta la colonna, natiche e gambe. La respirazione va eseguita come è stato suggerito.

L’attrezzo agisce con naturalezza: dopo un po’ si sentiranno tirare i muscoli della parte posteriore del corpo, in particolare della colonna. L’azione decontratturante riguarda anche la parte anteriore, principalmente i muscoli ileopsoas, spesso molto tesi e per questo responsabili dei dolori lombari.

Gli angoli di lavoro della panca possono essere variati a seconda delle esigenze e delle possibilità articolari della persona. Se si avverte troppa tensione allora sarà sufficiente “aprire” uno dei due lati, se si desidera avere maggiore tensione, si può chiudere maggiormente l’angolo.

Questa metodologia può essere usata anche a casa propria con semplicità, mentre si ascolta musica per rilassarsi maggiormente o, se non si trova il tempo, mentre si guarda la Televisione.

Per cancellare fatiche e stress, l’ideale sarebbe fare questo esercizio qualche minuto ogni giorno.

Simile al precedente, questo esercizio permette tuttavia alla gravità di agire in modo diverso, ovvero in modo particolare sulla zona lombosacrale, creando stiramenti ed allungamenti di tipo diverso.

E’ molto indicato quando la persona soffre a livello lombosacrale. Non solo, dato che la respirazione deve sempre essere fatta secondo principi precisi, questo esercizio agirà comunque su tutta la colonna, dalle cervicali alla punta dei piedi. E’ molto utilizzato anche per determinare uno scarico

linfatico e venoso degli arti inferiori quando ci sono appunto problemi circolatori o di ristagno linfatico.

Tutti questi esercizi, come moltissimi altri mirati a combattere varie patologie, possono venir eseguiti sia con l’intervento di personale professionista qualificato presso palestre, centri fisioterapici, studi di osteopatia e posturologia; sia da chiunque desideri avvalersene in modo autonomo a casa propria.

Prof. Daniele Raggi, Posturologo, Mézièrista, Chinesiterapista.
Docente Master in Posturologia c/o la 1a Facoltà di Medicina e Chirurgia (Dipartimento di Medicina Sperimentale e Patologie), Università “La Sapienza” di Roma.
Prof.ssa Gloria Majocchi, Posturologo, Chinesiologo, MFT.

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